lunedì 21 dicembre 2015

Corto Viaggio Sentimentale - Italo Svevo

Alla stazione. Il Signor Aghios si separa dalla moglie per un viaggio di lavoro. Da Milano a Trieste. Il treno diventa il luogo della narrazione e un "piccolo mondo" da cui guardare l'altro, staccandosene. Ecco perché il protagonista affronta il viaggio da solo e assapora la libertà.

La voce narrante onnisciente lo considera egoista e ipocrita e giustifica quello che gli succede. Sarà derubato dai suoi averi durante il viaggio. La sua fiducia mal riposta è vendetta di vita. Un senso di non finitezza e di inconcludente modo di fare. La inettitudine del protagonista è il tema centrale del libro. Un personaggio castrato, dal carattere debole. E' prigioniero del suo esistere, di una vita che non sa condurre. Vittima di se stesso, succube. Sotto il dominio della moglie, dei figli e di un compagno di viaggio che lo raggira rubandogli dei soldi. La pace e la serenità personali indispensabili per avere rapporti equilibrati con gli altri. Accettare e amare se stessi per esserlo. Comprensione e ragione. Essere liberi mentalmente in pensieri, emozioni, idee. Togliere la maschera per affrontare un viaggio di vita. "Non si poteva dire che egli amasse qualcuno, ma egli amava intensamente tutta la vita, gli uomini, le bestie, le piante, tutta roba anonima e perciò tanto amabile. Anzi, se fra gli uomini non ci fossero state anche le belle donne, egli avrebbe potuto aspettare la morte con la serenità di un santo". Da qui l'idea di un eros trasgressivo da contrapporre a una mentalità ristretta e borghese. Il libro si ferma a metà, senza conclusione, a causa della morte di Svevo. Si interrompe sulla parola Tries...in un giro largo e inconcludente come Svevo fu definito. Io un senso l'ho trovato.


Nina Tarantino