lunedì 5 ottobre 2015

Amori e innamoramenti. Un viaggio tra i pensieri di Javier Marías

Molti lettori affermano che “Gli innamoramenti” sia uno dei libri più belli di Javier Marías, lo scrittore madrileno che l’anno scorso, proprio con questo testo, vinse il premio letterario internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” e che, ai Giardini Reali di Palermo, ebbi anche la fortuna di conoscere. Una persona dalla grande intelligenza e cultura, che si colgono all’istante, sia leggendolo sia ascoltandolo.

Facciamo un viaggio a Madrid, ed entriamo in questo intricato mondo degli “innamoramenti”, ancora più intricato degli amori. In questo romanzo Marías racconta la sua storia attraverso la voce, gli occhi e il cuore della protagonista femminile, María Dolz, che coi libri ha anche a che fare, lavorando per una casa editrice. Ma la vicenda non è questa, è ancor più complicata in quanto c’è di mezzo un omicidio e un innamoramento, e quest’ultimo, si sa, rende le cose ancora più contorte.
María è solita far colazione, ogni mattina, in un caffè vicino alla sua sede di lavoro, ed osservare una coppia, marito e moglie, anch’essi con la stessa abitudine, solo che dell’essere osservata anche lei, lo scoprirà dopo. Luisa e Miguel, agli occhi di María, sono la coppia perfetta, che nel tempo ha studiato ed analizzato alla perfezione, tanto da poter affermare di conoscerli in azioni, abitudini e pensieri. Tutti i giorni furono più o meno uguali, tranne uno, quando Miguel viene assassinato, a colpi di coltello. Fu così che per caso, o forse no, María riesce ad avvicinarsi alla povera Luisa, si parlano, e si ritrova un pomeriggio a casa sua; proprio lì conosce Javier Díaz Varela, da sempre innamorato di Luisa. E sarà proprio Javier il protagonista del suo innamoramento. Dopo averlo incontrato, per caso, durante una visita in un museo, inizia tra loro una relazione, di quelle complicate, dove il sesso sembra essere l’unica cosa che li avvicina ed accomuna, ma da parte di uno dei due entra in gioco l’innamoramento, cosa ancor più fine e complicata del semplice amore.
Patti chiari, amicizia lunga”, si dice. Javier fin da subito chiarisce a María di amare Luisa, e di volerla a tutti i costi, María pur di vederlo, stare con lui, amarlo, fisicamente e non, accetta il “patto”. I due si incontrano con cadenza quasi regolare, condividono insieme una bella intesa sessuale ed anche letteraria, essendo anche lui un grande lettore. Ma tutto ciò non basta: è una di quelle situazioni labirintiche dove lei ama lui che ama l’altra, dove tutti si inseguono e dove alla fine solo due possono trovare posto. Una relazione può essere a tre, ma alla fine i posti sono sempre due, allora uno deve rinunciare, e questa è una fase delicata, perché la terza persona “perdente”, o accetta con grande dignità o si ribella con grande scalpore. María è una di quelle donne, dal comportamento signorile, che davanti all’evidenza sa mettersi da parte, in silenzio, e che da Javier non ha mai preteso, né chiesto nulla. Si accorge poi di avere in mano una grande arma, conoscendo un segreto scottante sul suo amante, e che riguarda proprio l’omicidio di Miguel. Una bomba che potrebbe distruggere in un attimo Díaz Varela e la sua relazione con Luisa, perché come avrete capito, poi chi la spunta è  proprio lui, che riesce a conquistare la donna tanto desiderata. E María, davanti questa ulteriore batosta della vita, conseguenza di un innamoramento disastroso, tace, ingoia, come ha sempre fatto con Javier, si accorge di perdere per una seconda volta l’uomo che ha amato, e che non ha mai avuto.
Nella vita quasi mai le cose vanno come vogliamo, almeno non per tutti, chi ottiene qualcosa, nella fattispecie se vive un amore o ancor peggio un innamoramento, o è perché ha avuto una bella “botta di fortuna” o semplicemente ha giocato sporco. La “giovane prudente”, come era stata soprannominata María, col suo Javier è stata sempre prudente, discreta, educata, ed ha perso. Con dignità, ma ha perso!


(Sabina Spera)