venerdì 8 maggio 2015

La rivolta delle patate

        



Questo quatro, che potete solo immaginare, restò incompiuto cari amici, anche il titolo ci pare un poco arrangiato: donne, cose, paesaggi. Se avessimo potuto incontrarci, caro Renato, te l’avremmo suggerito noi il titolo giusto, noi l’avremmo chiamato: la rivolta delle patate. Sapevi bene che la saggezza popolare è fonte di ispirazione, e cu mangia patate un mori mai, e chi le pitta neppure, tant’è che dell’argomento se ne parla ancora. E se da un lato ti dobbiamo ringraziare per questo amore sperticato per il tubero, dall’altro, ci perdonerai se ti muoviamo qualche appunto, perché di certo voi uomini amate mangiare, ma noi vi sappiamo cucinare.


Lei la doccia non se la poté fare

Ancora dentro la doccia è quella, è inutile che si sgrascia, nivura è e nivura rimane. A matula l’acqua scende, (chiudila disonesta che non me ne resta una goccia). Qui a Bagheria, paese delle balate pulite, acqua ne abbiamo poca e questa che fa? A fa scurrire a cascata.
Io non ci volevo venire in questo quadro, queste qua sono tutte per i fatti loro, chi è stravaccata a destra chi a sinistra, una è imbambolata davanti la macchina da scrivere, ma che fa scrive con il pensiero? Un’altra si taglia le unghia dei piedi e le butta per terra, che sconcezza! Quella in fondo, è così cretina che non si sa mettere neppure le calze. Parrucche, sofà, robbe buttate a munzieddu, c’è pure un teschio, (si vocifera souvenir di un amore finito malamente). Io glielo dissi a Renato che volevo andare in un altro quatro, ma lui qui mi mise; Renato io fimmina pulita sono, magari alla spiaggia mi potevi pittare che mi mettevo bella sdraiata con le carni al sole, oppure in quello dove le donne vanno e vengono che il bagno sicuramente era libero, perché là ferme non ci stanno. E invece, qua con queste sbullonate. Fuori c’è il mio uomo che mi aspetta, vedo il muso della Lamborghini gialla, mica robetta! E come mi presento oggi? Puzzolente?

Adele Musso


Depilazione coatta



Renato, ma picchì? picchì sta pinsata di stu quatru?!
Mi disse: Rosalì, depilati che ti devo immortalari spogliata!
Depilarmi? Io? ma voleva babbiari? lo sa benissimo, lui, che se non arriva l’estate questa operazione io non la pratico!
Con quattro moine mi convinse, arrivai e vidi dentro un grandi stanzuni tanti fimmini iccati a comu iè gghiè, mezzi nudi, col culo di fuori, che si facevano i fatti loro, pensai: ma unni mi purtò Renato? ma che quatro deve fari?
Mi venne incontro, m’abbracciò e mi disse a denti stretti: non ti sei depilata, vero? e io, candida, te ne sei accorto? e certo, porti calze coprenti nero funerale, Rosalì! e tu non puoi usare l’immaginazione per il quatro e mi fai passare l’inverno senza raffreddore? No! mi serve ora a to biddrizza. Sbrigati che nella doccia trovi pure l’acqua calda.
Con un bacio vinse ancora la sua volontà, (la capacità di quest’uomo di fare girare le fimmine come strummule non si può capire): rassegnata al mio destino mi spogliai, entrai nella doccia armata di schiuma da barba e rasoio, mi insaponai le gambe e con la lametta iniziai a mutilare i miei poveri peli!

Lucia Immordino.


Seeeeh... ma che dici!

Quella, sdraiata messa di lato, è convinta di avere il sedere più bello del mondo, addirittura più bello di quello di Sofia Loren. Dice di averlo sodo, tondo e pure di un bel colore (bella carnagione) mah !? Però non racconta di quand’era secca secca come un pezzo di legno e piangeva per un fidanzato mai avuto! La mamma disperata la portò dal medico di famiglia, quello che scrive le vitamine per ogni patologia, mal di schiena, influenza, diarrea, vertigini, mal di pancia, vanno sempre bene, male non ne fanno. Però questa volta ci azzeccò! Infatti la tizia cominciò ad ingrassare. Cosa le ingrassò per prima? Il culo. Orgogliosa di questa trasformazione, cominciò a vantarsi ad esibirsi come bellezza. Tanto ne era convinta che anche gli altri cominciarono a vederla bella. Gli uomini li conosciamo, sono pesci che abboccano subito all’amo, il suo culo diventò argomento di discussione la sua notorietà arrivò fino al pittore tanto è vero che anche lui abboccò e la dipinse di fianco, con il culo in primo piano!

Caterina Guttuso