mercoledì 11 marzo 2015

Letti per tutti: Un secco rifiuto


Sandro Camilleri, UN SECCO RIFIUTO

pagine 239, esterno cartoncino plastificato, interno carta riciclata, 
Stordito editore, 2015.



L’ultima fatica di Camilleri (Sandro, cugino più giovane di Andrea, ma non per questo meno degno di nota, n.d.a.) rievoca la giovinezza dell’ispettore Montalcino, un periodo in cui, non ancora protagonista popolare di una serie di libri gialli, raccoglieva rifiuti da parte delle ragazze che invitava a uscire.

Ma torniamo alla trama. Un pericoloso piromane vaga per la città appiccando fuoco ai cumuli d’immondizia abbandonati sui marciapiedi. Di questo fatto Montalcino si rammarica con il lettore, poi anche con l’autore (Camilleri, però Sandro) che ultimamente non lo tiene in considerazione e lo mette in mezzo a delle storie poco pulite.

Per amore di verità, corre obbligo riferire che la vera colpa di questo comportamento è dell’editore Carlo Stordito, un uomo che abbiamo imparato a conoscere insieme ai libri di Camilleri (sempre Sandro), erede di una stirpe di tipografi, amante delle polpette fritte e degli applausi al pilota all’atterraggio, un uomo che ha sposato il mestiere dell’editore con grande spirito di sacrificio, lo stesso sacrificio che pretende dai suoi uomini.



Al Sandro Camilleri (inutile ricordare che si tratta del cugino) questa storia del sacrificio condiviso non va giù, per vendicarsi costringe l’ispettore Montalcino a camminare tra i mucchi di rifiuti e per di più gli fa respirare i fumi di diossina che si sprigionano dai cassonetti in fiamme.

Ma torniamo al libro. Il piromane è un incensurato, nessuno sa chi sia, gli indizi sono pochi, i pochi indizi vengono bruciati ogni volta insieme ai rifiuti, ogni volta Montalcino deve ricominciare le indagini daccapo, prendere appunti eccetera, in un loop che non fa bene alla scorrevolezza della storia né all’umore dei suoi personaggi.

Da pagina duecentodue, avvalendosi dei poteri di autore - ma secondo noi anche grazie alla complicità dell’editore - Camilleri (sempre Sandro) snocciola un lungo elenco dettagliato dei rifiuti differenziabili, suddivisi per tipologia e materiale, una lista per l’umido organico, una per il secco indifferenziato, poi vetro plastica carta cartone alluminio. Le pagine che seguono contengono le istruzioni per una corretta raccolta differenziata e i giorni di conferimento. Ciascun lettore, al momento dell’acquisto, viene dotato di sacchetti biodegradabili di colori diversi, così da non confondersi e dare un contributo attivo per tenere pulita la città.

L’ispettore Montalcino sembra essere soddisfatto della soluzione, disposto a rivedere i suoi motivi di astio nei confronti dell’autore, le strade urbane hanno un aspetto decoroso, l’aria è tornata respirabile, la storia si avvia verso una fine sostenibile.

In conclusione, come già più di un elemento ci aveva lasciato presagire, salta all’occhio come tra il Camilleri (Sandro) e il suo Montalcino la differenza sia la stessa.

Restiamo in attesa del prossimo libro, certi che d’ora in poi sapremo con precisione dove conservarlo (carta e cartone, sacco grigio, giovedì).



Raimondo Quagliana per AAS Magazine