mercoledì 26 novembre 2014

L'altra Bagheria e l'altra Corleone al Liceo Classico "Scaduto": narrare per rielaborare

Il 15 Novembre forse Bagheria ha capito qualcosa. Forse a Bagheria si è capito cos’è veramente la mafia. “Una balata”. Magari i bagheresi iniziano ad avere la forza per spostare quella balata così grande ed opprimente che è lì, davanti agli occhi di tutti, ma nessuno ci fa caso. E invece gli studenti del Liceo Classico hanno iniziato a farci caso. 
Grazie all’aiuto dei blogger di Apertura A Strappo e i ragazzi di Corleone dell’associazione Dialogos al Liceo Classico un passo avanti si è fatto. 
La conferenza, tenutasi nell’aula multimediale e durata due ore, ha visto protagonisti Giorgio D’Amato e Cosimo Lo Sciuto, dell’associazione Dialogos. Giorgio D’Amato ha trasportato i ragazzi in quella Palermo degli anni ‘80, dove la morte era all’ordine del giorno. Si sono letti passi del suo libro,“L’estate che sparavano” , e di altri racconti del blog, come “Strage di Natale”. I ragazzi hanno anche avuto l’opportunità di ascoltare la voce di alcuni collaboratori di giustizia e killer di Cosa Nostra (Vincenzo Sinagra 'u'ndlì, Vincenzo Sinagra 'u timpesta) mentre ricostruivano avvenimenti tra i più macabri di quella famosa estate che ancora oggi ha il potere di far venire la pelle d’oca. 
Vincenzo Sinagra 'u'dlì
Con l’intervento dei ragazzi di Dialogos e di Cosimo Lo Sciuto in particolare, i ragazzi hanno conosciuto quella che è Corleone oggi. I ragazzi hanno capito come un corleonese vive la sua città, come si fa spazio giorno dopo giorno tra pregiudizi e luoghi comuni, come un cittadino riesce a valorizzare il territorio in cui vive. I ragazzi hanno conosciuto la storia di Bernardino Verro, primo sindaco socialista di Corleone, che lottò per la tutela degli agricoltori e quindi contro la mafia. L’intervento dei ragazzi di Dialogos è servito specialmente a sottolineare come la realtà tra Bagheria e Corleone sia nettamente diversa.
A Corleone è già iniziato un processo di rielaborazione, una presa di coscienza e di posizione da parte dalla cittadinanza su cosa è realmente la mafia, su cosa fare per poterla combattere. A Bagheria la mafia è ancora vista come un tabù. Il processo d’informazione e sensibilizzazione che dovrebbe partire dalle scuole è ancora troppo debole e quasi inesistente. Manca la voglia di parlarne a chi di competenza, ma di certo non manca la voglia di ascoltare e capire, come è stato dimostrato con questo incontro. Proprio per questo viene lanciata un’iniziativa ai ragazzi: rielaborare. La storia della mafia non ci è raccontata da nessuno, perciò bisogna conoscere i fatti, rielaborarli, narrarli. 
Vincenzo Sinagra 'u timpesta
La narrazione è lo strumento più efficiente per conoscere e far conoscere qualcosa, soprattutto perché è uno strumento che può e deve partire dal basso, dai ragazzi.
Capire. Studiare. Narrare. E’ questo il punto di forza dei ragazzi che molto spesso viene screditato o svalutato. E’ da qui che la presa di coscienza di cosa è realmente la mafia deve partire. E di cosa ognuno di noi può fare per combatterla, nel suo “piccolo”, ogni giorno. 
Quindi, buona rielaborazione.



da Strage di Natale - il comunicato stampa successivo all'omicidio plurimo in cui morì anche un pensionato, Onofrio Valvola, che si trovava per strada mentre l'auto dei killer sparava all'auto degli inseguiti.

“Il consiglio comunale, richiamando il monito del cardinale Pappalardo e del Papa Giovanni Paolo II, condanna il fenomeno mafioso e manifesta vivo il rammarico per il fatto che quest’atto criminoso, estraneo all’ambiente, abbia coinvolto una città laboriosa e tranquilla”.


Antonio Mineo