martedì 14 ottobre 2014

L'arte spiegata ai non vedenti: Viennera 'a svergognata

La signora qui presente, per gli amici ‘La svergognata’, protegge i suoi orifizi proibiti dagli occhi indiscreti di quei due giovincelli che stanno lì a soffiare su di lei nel tentativo di spostarle i capelli per riuscire a vedere le sue nudità, la signorinella accanto a lei, prontamente si appropinqua con uno strofinaccio a due euro del mercatino, prima che La svergognata venga assalita da quei due che ‘pari cà un n’hannu vistu mai’.
Possiamo notare una discrepanza nel quadro: la signora ignuda è caratterizzata da una grazia e leggiadria proprie solo di un’elefantessa incinta in una vetreria, nonché da una bellezza abbastanza lipidica, soprattutto nella parte bassa del bacino, cosicchè la sua sagoma prende la forma di una pera tondeggiante (la classica forma della donna palermitana), dunque, non è ben chiarito il motivo per cui ella riesca ad essere così tranquillamente sorretta da una misera conchiglia, dello spessore dell’ostia che il parroco usa per le sue celebrazioni. Magari è una conchiglia finta, di quelle di cemento armato ripiene di assi di ferro imbottiti, fatto sta che tale oggetto ai suoi piedi sta a simboleggiare il fatto che ella è simile ad una perla, quindi mi permetto di fare un appello alle donne, soprattutto alle pere mediterranee, se la dea della bellezza ha la panza caduta e le cosce piene di prosciutti di parma, non state lì a farvi venire le paranoie per la vostra voglia di schifezze che ogni tanto vi assale come se vi fumaste tre canne a sera.   

Laura Xerra